Come trasformare una stufa a pellet in stufa a nocciolino

Molti possessori di stufa a pellet, nella stagione invernale hanno dovuto fare i conti con un incredibile rialzo dei prezzi di un sacco di trucioli. Per questo motivo, molti consumatori hanno cercato delle soluzioni alternative, che permettessero di risparmiare diverse decine di euro. Ed è così che molti si chiedono come trasformare una stufa a pellet in stufa a nocciolino.

Se il costo del pellet è lievitato lo dobbiamo principalmente all’aumento della domanda. Di fatto, con la crisi del gas metano, legata ai problemi bellici con la Russia, molti consumatori hanno temuto possibili ripercussioni con la conseguente chiusura del gasdotto Gazprom. Per questo motivo, durante l’estate del 2022, si è assistito ad una vera e propria corsa al pellet e all’acquisto di stufe a pellet.

Quando si verificano questi fenomeni, ovvero l’aumento della domanda di un prodotto, inevitabilmente si assiste ad un incremento del prezzo. Tuttavia, ci sono buone notizie in arrivo. Pare, infatti, che nei prossimi 12 mesi, ovvero nel 2023, il prezzo del pellet dovrebbe gradualmente diminuire fino a tornare ai valori del periodo pre-guerra.

Nel frattempo, però, è possibile sfruttare gli incentivi statali per ottenere detrazioni fiscali sull’acquisto di stufe a pellet. Ma, il problema del costo del biocombustibile resta.

Per questo motivo molti consumatori stanno cercando di capire come trasformare una stufa a pellet in stufa a nocciolino. Il nocciolino è un biocombustibile che ha caratteristiche medesimi a pellet, ma è più economico.

Come passare dal pellet a nocciolino: facciamo chiarezza

Prima di capire come si fa a passare da una stufa a pellet a una a nocciolino, cerchiamo di capire quali sono le caratteristiche dei due biocombustibili.

Il pellet è un combustibile di origine naturale, ottenuto dai processi di scarto legati alla lavorazione del legno. Tramite la pressione meccanica, la segatura viene pressata e fissata mediante lignina: una componente naturalmente presente nel legno. La lignina ha la capacità di fare da collante naturale, dando la possibilità ad una comune segatura di essere trasformata nei ben noti cilindri di pellet.

Generalmente il pallet è venduto in sacchi da 15 kg. Ma i consumatori che utilizzano il biocombustibile come fonte di riscaldamento primaria tendono acquistare bancali di pellet, con lo scopo di ottenere un risparmio economico.

Il pellet è particolarmente apprezzato come biocombustibile, perché ha delle ottime capacità calorifiche, sprigionando energia termica in buone quantità.

Il nocciolino, invece, è anch’esso un combustibile naturale proveniente dallo scarto del processo di spremitura delle olive, in particolare quello di sanza vergine.

Dunque, anche in questo caso si tratta di un prodotto di origine naturale, che si contraddistingue per le sue caratteristiche calorifiche. Anche in questo caso si tratta di un prodotto facile da imbustare e trasportare, esattamente come il pellet, e che non subisce danni da urto.

In base ad alcuni test condotti è emerso che il mio nocciolino rende mediamente il 20% in più rispetto al pellet.

Per questo motivo, molte persone stanno cercando di capire come modificare la propria stufa a pellet per fare in modo che possa accogliere il nocciolino.

In effetti, la conversione non è particolarmente complicata, perché si tratta pur sempre di un combustibile che arde provocando la formazione di energia termica e, di conseguenza, fumi di scarico e cenere.

Tuttavia, è necessario applicare alcune modifiche alla stufa, per fare in modo che possa accogliere il nocciolino, che ha dimensioni più piccole rispetto ai trucioli del pellet.

Il kit di conversione

Chi sta cercando di capire come convertire una stufa a pellet in stufa nocciolino può terminare la sua ricerca, perché online sono disponibili dei kit di conversione, che permettono questo passaggio da un’alimentazione ad un’altra.

In sostanza, il vero problema relativo alla conversione di una stufa a pellet in stufa a nocciolino riguarda la griglia traforata da inserire nel braciere. Infatti, il nocciolino e il pellet non hanno le stesse dimensioni: il primo è molto più piccolo del secondo. Di conseguenza, utilizzando la stessa griglia del pellet, anche per il nocciolino, si rischierebbe di far cadere i piccoli trucioli.

Per questo motivo, il kit di conversione altro non è che una di una griglia traforata, che è in grado di trattenere il nocciolino senza farlo scivolare direttamente sul braciere.

Tuttavia, in alcuni casi potrebbe essere necessario adeguare anche la coclea. Ci stiamo riferendo ad una piccola vite, che ha il compito di spostare il pellet dal serbatoio alla camera di combustione. Nel passaggio dal pellet a nocciolino, potrebbe essere necessario adeguare questo strumento, in modo tale che non provochi un malfunzionamento e l’inevitabile e spegnimento della stufa.

Infine, non bisogna dimenticare che per alcune stufe potrebbe essere necessario modificare i parametri software. A tale proposito, segnaliamo che, sul web, sono disponibili alcuni tutorial che permettono di effettuare tale modifica, in base al tipo di modello e marca della stufa.

Dal momento che per effettuare il passaggio da stufa a pellet a stufa a nocciolino è necessario eseguire diverse modifiche, è preferibile rivolgersi ad un tecnico specializzato. Infatti, oltre ai passaggi sopra indicati, è spesso necessario effettuare un nuovo settaggio dell’impianto e, dunque, controllare la portata dell’aria del combustibile il tiraggio, lo scarico, dei fumi e così via.

I costi della conversione dal pellet al nocciolino

Come abbiamo visto, non è impossibile effettuare la conversione di una stufa a pellet in stufa a nocciolino. Ma c’è un altro aspetto particolarmente interessante, che favorisce questa conversione, che riguarda le spese da sostenere.

Di fatto, il kit di conversione acquistabile online ha un costo che si aggira intorno ai 20 euro, comprese le spese di spedizione. Dunque, comprare e installare una griglia per nocciolino è piuttosto conveniente sotto l’aspetto economico e non solo.

Tuttavia, se ci si rivolge ad un tecnico specializzato, i costi per la conversione di una stufa a pellet a stufe e nocciolino potrebbero lievitare. È inoltre necessario includere anche il costo relativo alle modifiche del braciere, con i fori laterali di entrata dell’aria e a quelli per il settaggio dell’impianto, per i quali potrebbe essere necessario sostenere un esborso di circa 100 euro. Infine, c’è il costo per modificare la coclea che rappresenta un onere di circa 150 euro.

Meglio il pellet o il nocciolino?

Quando ci si domanda come convertire una stufa a pellet in stufa a nocciolino è normale interrogarsi anche su quali siano le differenze tra i due biocombustibili.

In entrambi i casi si tratta di combustibili solidi che presentano delle differenze piuttosto notevoli. Il pellet, infatti, deriva dalla lavorazione e dagli scarti del legno. In pratica si tratta di segatura pressata ad alta temperatura.

Il nocciolino, invece, è un prodotto che deriva dall’essiccazione della nocciolina pressata a secco.

Il pellet ha un contenuto di ceneri più basso rispetto al nocciolino. Si tratta, infatti, di circa il 3% contro il 10% del nocciolino.

Per quanto riguarda il discorso economico, sebbene il prezzo del nocciolino sia piuttosto variabile resta, comunque, più basso rispetto a quello del pellet.

Fermo restando che, anche in questo caso, è necessario fare attenzione alla qualità del prodotto che si sta acquistando. Dopotutto, il potere calorifico del nocciolino dipende dalla varietà, ma anche dalla quantità di umidità presente nel prodotto.

Se, ad esempio, nel nocciolino è presente un tasso di umidità del 12%, il biocombustibile avrà un potere calorifico di 4,4 kWh/kg. Mentre, se il tasso di umidità e del 30%, il potere diminuisce al 3,5 kWh/kg.

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