Il pellet invecchia? Come conservarlo in maniera pratica

Cosa succede se non si consumano tutte le scorte di pellet entro la stagione? Il materiale mantiene le sue qualità ed è utilizzabile per l’inverno successivo?

Il pellet è un combustibile ricavato dagli scarti di lavorazione o dal legno vergine ed è impiegato all’interno di stufe per riscaldare gli ambienti domestici (e non solo!). A termine del processo produttivo, il pellet viene solitamente addensato in cilindri tra i 5 mm e i 30 mm di lunghezza, realizzati attraverso il processo di pressatura.

Grazie alla straordinaria capacità legante del legno, il pellet può essere creato senza l’uso di additivi. Infatti, i macchinari impiegati sfruttano la capacità legante della lignina, ovvero un polimero presente naturalmente nelle pareti cellulari di alcune cellule vegetali. Affinché possa svolgere la sua funzione, tale componente necessita però di un preciso livello di umidità, che oscilla tra il 12% e il 13% nei combustibili di buona qualità.

Questa è la ragione per la quale prima dell’acquisto è importante valutare gli spazi di stoccaggio del pellet a disposizione.

Il pellet viene generalmente venduto in sacchi da circa 15 kg di prodotto ed è acquistato in grandi quantità (i produttori offrono spesso la possibilità di acquistare bancali a prezzi scontati in Primavera o Estate). Pertanto, uno dei dubbi che più spesso sorge tra chi utilizza tale combustibile è relativo alla sua conservazione e al mantenimento delle sue proprietà nel tempo. Come detto poc’anzi, il pellet deve essere conservato rispettando alcuni criteri affinché non si deteriori e possa mantenere il suo potere calorifero. Ad esempio, in ambienti molto secchi, la lignina tende a perdere di efficacia e i cilindri si sfaldano. Viceversa, quando il pellet rimane a lungo in ambienti umidi, diminuisce sensibilmente la sua resa all’interno della stufa a pellet.

Il pellet ha una scadenza?

No, il pellet non scade e il combustibile può essere utilizzato anche dopo diversi anni dall’acquisto. Per questa ragione, sulle confezioni, non è mai riportata una data di scadenza o un termine consigliato per l’utilizzo.

Tuttavia, durante la bella stagione, le aziende che si occupano della produzione e della distribuzione del pellet propongono ai clienti prezzi ribassati e sconti. Per questa ragione, molti consumatori decidono di acquistarne ingenti quantità ad un prezzo conveniente. Può capitare, dunque, che nella stagione fredda non si utilizzi completamente i sacchi che si hanno di scorta, rimandandone l’impiego a quella successiva. A questo punto, è necessario comprendere se questo sia possibile e se con il passare del tempo il pellet subisca qualche variazione.

In linea generale la risposta è si: un combustibile correttamente conservato e stoccato può resistere, senza perdere di qualità, per diversi anni.

Tuttavia è necessario tenere in considerazione che non sono sufficienti un garage o una cantina per riporre i bancali per molti mesi. Infatti, pur considerando che i sacchi vengono venduti con una chiusura termosaldata, il materiale all’interno risente dell’umidità tipica di questi ambienti, perdendo in termini di qualità. Non solo, la plastica con la quale vengono prodotte le confezioni presenta alcune fenditure laterali, utili per la corretta ventilazione. Riponendo i bancali in un ambiente freddo come la cantina, con il cambiamento delle temperature dovute al susseguirsi delle stagioni, il rischio che si formi muffa e condensa risulta piuttosto elevato. Allo stesso modo, la lignina, ovvero il collante presente per natura nel legno, con l’umidità perde le sue caratteristiche favorendo lo sfaldamento dei cilindri di pellet.

Quando questo accade il prodotto risulterà poco performante: molte volte si cerca la causa del malfunzionamento intervenendo con la manutenzione della stufa a pellet, ma il problema è a monte nella qualità del combustibile!

Come conservare il pellet per evitare che si deteriori

Pur considerando che il pellet non deteriora e non scade, bisogna sapere come conservarlo correttamente sia all’interno che all’esterno di casa. In linea generale, i bancali o i sacchi singoli devono essere conservati in un luogo asciutto, ventilato e secco.

Per questa ragione garage e cantine potrebbero essere la soluzione adatta, purché non siano presenti muffe e umidità. Così come avviene quando si stoccano i sacchi all’esterno della propria casa, essi non dovranno toccare direttamente il pavimento e le pareti, bensì possono essere poggiati sopra un bancale in legno oppure una pedana. Analogamente, le confezioni di combustibile non potranno essere appoggiate alle pareti ma, è preferibile inserire una lastra di polistirolo oppure lasciare 10/15 cm di distanza.

Le piccole quantità di pellet da usare quotidianamente possono, invece, essere riposte all’interno di un cesto di legno o un baule, posizionato nelle vicinanze della stufa. In questo modo, qualora durante la conservazione in garage o in cantina il combustibile abbia assorbito una piccola percentuale di umidità, il legno e il calore della stufa ne favoriranno l’evaporazione, migliorando di conseguenza la performance del materiale.

In linea generale si consiglia sempre di lasciare i sacchi dentro casa per 24/48 ore prima di inserire il prodotto nella stufa, specialmente se la conservazione è avvenuta all’esterno o all’interno di garage e cantine. Chi dispone di magazzini riscaldati o aree della casa perfettamente ventilate e deumidificate potrà bruciare direttamente il pellet una volta estratto dalla confezione.

Conservare il pellet all’esterno

Quando il pellet viene conservato all’esterno è opportuno prestare attenzione ad alcuni fattori affinché non perda le sue qualità. I migliori metodi per conservare il pellet all’esterno sono:

  • creare un rialzo affinché i sacchi non tocchino il pavimento o le pareti. Per farlo è possibile usare una pedana o una struttura realizzata con dei pallet in legno e del polistirolo. Per migliorare ancor di più il livello di protezione è possibile creare una sorta di scatola con i bancali e i fogli di polistirolo. È importante infatti evitare che i sacchi entrino direttamente in contatto con muri e pavimentazioni poiché potrebbe crearsi della condensa e di conseguenza della muffa;
  • utilizzare bauli o contenitori con chiusura ermetica: i primi sono consigliati principalmente per grandi quantità di pellet (online e nei negozi specializzati se ne trovano di svariate dimensioni e capienza), mentre i contenitori con chiusura ermetica, essendo tipicamente di piccole dimensioni, sono da preferire quando si intende conservare piccole quantità di pellet oppure i sacchi aperti;
  • avvolgere i bancali con teli in cellofan o nylon: questa è una delle soluzioni più semplici e pratiche, perfette per proteggere il pellet dall’umidità, dalla pioggia ma anche dal sole. É infatti consigliabile usare dei teli oscuranti affinché i raggi uv non possano raggiungere il combustibile deteriorandolo. Inoltre risulta fondamentale assicurarsi che i teli siano saldi e resistenti. Per farlo è possibile acquistare teli con occhielli e impiegare corde e nastri per fissarli al meglio;
  • posizionare i bancali o i sacchi adeguatamente coperti sotto ombrelloni, gazebo o tettoie. In questo modo è possibile evitare che l’acqua piovana raggiunga in modo diretto i sacchi ma anche che il sole possa raggiungere gli involucri, danneggiandoli o lacerandoli.

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