Quanti sacchi di pellet ci sono in un bancale

  • Scopriremo quanti sacchi di pellet ci sono in un bancale.
  • Ma sveleremo anche qualche trucco per imparare a conservarlo in maniera ottimale.

Nell’ultima stagione invernale si è registrato un considerevole aumento di clienti che ha deciso di optare per l’acquisto di pellet, da utilizzare come fonte di riscaldamento principale.

Dopotutto, il timore di dove affrontare bollette particolarmente care, ha spinto un elevato numero di consumatori ad acquistare stufe a pellet e a fare scorte di bio-combustibile. Come spesso accade, all’aumento della domanda corrisponde un aumento dei prezzi. Ed ecco spiegato il valore triplicato di un sacco di pellet.

Ma a quanto pare, tra bonus governativi e deflazione, il costo del pellet sta iniziando la sua fase di discesa. Ad ogni modo, coloro che dispongono di una stufa a pellet come metodo di riscaldamento sanno che quando si acquista il biocombustibile occorre ragionare in bancali.

Ma quanti sacchi di pellet ci sono in un bancale?

Calcolo del pellet per bancale

Quando si effettua l’acquisto di pellet difficilmente si compra un unico sacchetto. Generalmente si ragiona in bancali.

Certo per poter acquistare grandi quantitativi di pellet è necessario avere un luogo idoneo alla sua conservazione. Tuttavia, chi acquista pellet sa che comprarne quantità considerevoli permette di ottenere un risparmio economico.

Fermo restando che, quando si decide di acquistare del pellet è bene scegliere sempre un prodotto certificato. Perché è vero che è importante risparmiare, ma questo non deve mai andare a discapito della qualità del prodotto.

Pertanto è bene acquistare marchi di qualità più conosciuti e affidabili come, ad esempio, EN Plus, Din Plus, O-Norm, Pellet Gold.

La certificazione del pellet è un elemento indispensabile, perché permette di avere la certezza di acquistare un prodotto dalle elevate qualità caloriche, che generano pochi residui e che non contengono additivi chimici e tossici.

Ad ogni modo, per comprare la quantità giusta di pellet è importante saper calcolare il fabbisogno personale. Generalmente, un appartamento di circa 80-90 mq, se utilizza una stufa di 8 kWh, accesa per 12 ore al giorno, per un periodo di circa 120/130 giorni all’anno, avrà bisogno di una media di 150 sacchi da 15 kg l’uno.

Si tratta chiaramente di un calcolo approssimativo, che permette di capire orientativamente quali sono le quantità di pellet che andrebbero acquistate, per evitare di rimanere senza o di avere troppo biocombustibile.

Ad ogni modo, per ottenere un risparmio economico, la scelta migliore è optare per i bancali di pellet che generalmente comprendono circa 65-70 sacchi da 15 kg. Il peso complessivo del bancale oscilla tra i 1.000 e i 1.050 kg. Fermo restando che, se il materiale contiene una quantità di umidità superiore, il peso del bancale può arrivare anche a 1.350 kg.

Quindi, tornando all’esempio di cui sopra, possiamo affermare che per evitare di rimanere senza pellet, durante la stagione invernale, servirebbero circa due bancali.

Come conservare il pellet

Acquistare un bancale significa avere a disposizione un’importante quantità di bio-compostibile omogeneo, ovvero della stessa partita di prodotto. Ad ogni modo, coloro che utilizzano ingenti quantitativi di pellet trovano decisamente più conveniente acquistare il prodotto in bancali.

Tuttavia, se l’acquisto di ingenti quantità di pellet può essere conveniente sotto l’aspetto economico, non lo è dal punto di vista della conservazione.

Per conservare correttamente i bancali di pellet è necessario scegliere un ambiente secco, ventilato e ben riparato.

Il pellet è confezionato in sacchi di polietilene, idonei alla lunga conservazione, termosaldati ma con forellini per far circolare l’aria. Se il bancale viene posto in un luogo umido, c’è il rischio che i trucioli assorbano l’umidità. Di conseguenza, al momento della combustione, il pellet che ha assorbito umidità sprigiona più fumo e ha un potere calorifero minore.

La regola vuole che i bancali di pellet vengano conservati all’esterno, al riparo da umidità e agenti atmosferici. Tuttavia, non sempre è possibile rispettare tale regola. Pertanto molte persone hanno l’abitudine di conservare i bancali in garage o in cantina. Questi luoghi, spesso, sono caratterizzati dalla presenza di umidità, che è il principale responsabile del danneggiamento del pellet, oltre che della formazione di muffa.

Se proprio non è possibile conservare il pellet nelle condizioni sopra indicate, è sicuramente sconsigliato tenere i sacchi direttamente per terra o attaccati ad una parete.

Non a caso i bancali sono venduti su pedane di legno, proprio con lo scopo di sollevare il bio combustibile da terra, in modo da favorirne l’areazione.

Se proprio non è possibile tenere il pellet staccato dal muro, bisognerebbe porre una spessa lastra di polistirene tra il bancale e la parete. In questo modo, si sfruttano le proprietà isolanti del materiale, proteggendo il pellet da umidità e muffa.

Vi è poi un’altra buona abitudine, che prevede di non utilizzare direttamente il pellet proveniente dal garage o dalla cantina, ma di farlo prima ambientare in casa per qualche giorno. Se è possibile, la soluzione ideale sarebbe quella di riporre il pellet in una cassapanca, in modo tale da approfittare del calore domestico per eliminare qualsiasi traccia di umidità.

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