Quando ci sono offerte vantaggiose sull’acquisto di grandi quantità, alcuni si potrebbero chiedere quanti sacchi di pellet è possibile tenere in casa.
In linea generale non esiste una norma che stabilisca la quantità che si possa conservare o stoccare nella propria abitazione, all’interno di un garage o una cantina. Tuttavia, in alcuni condomini vengono stabilite, da parte dell’amministratore, una serie di regole e norme utili a definire la quantità massima di combustibile che può essere riposta nel proprio garage.
Questo accade poiché, rientrando tra i materiali infiammabili, è sempre necessario prestare attenzione alla normativa, che sancisce l’impossibilità di riporre all’interno di autorimesse materiali infiammabili, di qualunque natura. Quanto appena detto, chiaramente, non si applica alle abitazioni private o indipendenti, nelle quali è possibile conservare la quantità di pellet che si desidera.
Quanto pellet si può tenere in casa senza che degradi?
Come anticipato non esiste una quantità stabilita di pellet conservabile in casa, fatto salvo i casi in cui, per ragioni condominiali, vengano definite delle quantità massime da riporre all’interno dell’autorimessa. Tuttavia è possibile capire quanto acquistarne e quanto stoccarne in garage o in cantina in base alle condizioni dell’ambiente e ai consumi della propria stufa.
Infatti, i fattori da tenere in considerazione sono la qualità del pellet, in relazione alla possibilità che esso degradi con il tempo, e lo spazio di stoccaggio disponibile. In primo luogo è opportuno considerare che, se non si dispone di ambienti asciutti e ben ventilati, non sarà possibile acquistare grandi quantità di combustibile da conservare per più stagioni. In questo caso, è consigliabile acquistare una quantità sufficiente per un inverno e bruciarla completamente prima dell’arrivo della primavera. Non solo, coloro che non hanno a disposizione spazi dove riporre le confezioni, potranno calcolare mediamente i consumi della propria stufa acquistando, prima che cominci l’inverno, sacchi di pellet necessari a coprire esclusivamente quel periodo.
L’obiettivo dovrà sempre essere quello di evitare che il materiale rimanga per troppo tempo in un ambiente non adatto alla sua conservazione, scongiurando il rischio che si creino muffe, umidità o che, al contrario, i cilindri siano esposti ad alte temperature che condurrebbero allo sfaldamento e, di conseguenza, all’impossibilità di bruciare il pellet per ottenere calore. Viceversa, il pellet conservato in ambienti adeguati può essere consumato nel corso di anni, poiché non ha scadenza e non deteriora naturalmente.
Dove e come conservare il pellet
Coloro che possiedono stufe o impianti di riscaldamento domestico a pellet, spesso si chiedono quale sia la migliore modalità di conservazione del combustibile. Prima di acquistarlo, la domanda che ci si pone è se gli spazi che si possiedono siano adatti allo stoccaggio. In primis è bene considerare che, come detto poc’anzi, non vi sono attualmente normative che regolano la quantità di pellet che si può conservare in casa. Tuttavia, non sono molti quelli che possiedono spazi sufficienti per lo stoccaggio di bancali di pellet all’interno delle mura domestiche. La soluzione spesso ricade quindi in garage, box auto o spazi esterni. In linea generale, è bene sapere che il pellet non può essere conservato in ambienti umidi o eccessivamente caldi. Pertanto sono da escludere cantine con problemi di muffa, umidità e scarsa ventilazione. L’alternativa migliore in questi casi è l’esterno. Anche se all’apparenza potrebbe sembrare rischioso, seguendo alcuni semplici accorgimenti è possibile stoccare ingenti quantità di pellet in giardino o all’esterno della propria abitazione in tutta sicurezza. Per quanto riguarda la conservazione all’interno degli ambienti domestici, un’opzione valida è quella di utilizzare dei contenitori in acciaio, tuttavia in questi non possono essere riposte grandi quantità di pellet. In commercio è possibile trovare anche delle cassapanche di grandi dimensioni che, posizionate in prossimità della stufa, conservano perfettamente il materiale (1 o 2 sacchi) e ne consentono un utilizzo pratico e comodo.
La soluzione migliore sembra quindi quella di stoccare il combustibile all’esterno. Come detto poc’anzi è sufficiente adottare qualche accorgimento per poter conservare il pellet in giardino o all’aperto senza che si danneggi. È fondamentale evitare che i bancali o i sacchi entrino in contatto diretto con i muri o i pavimenti. A tal proposito, i produttori consigliano di impilare due o più pallet in legno per poi impiegare dei fogli spessi di polistirolo per creare uno strato isolante verso la parete. L’alternativa può essere quella di utilizzare teli in plastica o nylon da avvolgere attorno ai sacchi impilati per poi fissarli con corde o nastri. In questo caso è preferibile usare teli scuri affinché il pellet sia protetto anche dall’azione dei raggi solari. Un’alternativa potrebbe essere quella di acquistare grossi bauli in metallo o plastica. Questi sono disponibili in diverse misure e pensati per contenere grandi quantità di pellet. Tuttavia in questo modo si avrà un vincolo sulla quantità di combustibile acquistabile. In linea generale, pur potendo approfittare di offerte di fine stagione, è sempre bene assicurarsi di poterlo conservare adeguatamente.
Quali sono i fattori che possono danneggiare il pellet?
Quando si parla di conservazione e stoccaggio del pellet un elemento da non trascurare è la possibilità che questo si danneggi. Più in particolare, i due fattori che ne inficiano sensibilmente il potere calorifico sono l’umidità e l’arditià. In assenza di additivi, ciò che tiene insieme i cilindri di pellet è la lignina. Tale sostanza, naturalmente presente nella parete cellulare delle cellule vegetali, svolge un’azione collante. Quando tale valore risulta troppo alto o troppo basso, la lignina perde di efficacia favorendo lo sfaldamento dei cilindri. Può accadere inoltre che il legno si impregni di umidità e che, pertanto, la resa all’interno della stufa sia nettamente inferiore. In questi casi la dose di pellet necessaria per riscaldare un ambiente sarà maggiore rispetto a quando il combustibile viene conservato in perfette condizioni. Nel caso in cui il pellet dovesse seccarsi a causa del clima arido, è possibile riportarlo ai valori corretti di umidità affinché vengano ripristinate le sue qualità originarie. Al contrario, risulta più complesso riportare allo stato originale il pellet eccessivamente umido.
Sono nato e cresciuto in una piccola cittadina della provincia di Parma. Lavoro come impiegato amministrativo in una ditta della zona.
Nel 2021 a causa dei crescenti costi dell’energia mi sono appassionato di case a risparmio energetico e ho approfondito i temi del riscaldamento sostenibile per la mia abitazione. Parallelamente ho creato il blog ecopellet.net per fornire informazioni sull’utilizzo di pellet ecologico come combustibile domestico sostenibile ed economicamente conveniente.